Manifesto della Generazione Democratica
Per una grande organizzazione dei giovani italiani
Vogliamo costruire un’organizzazione giovanile che non serva solo al Partito. Vogliamo un’organizzazione che sia utile all’Italia.
Un’organizzazione in grado di mettere in campo idee e persone per rompere le storture del nostro Paese ed affermare il merito come nuovo diritto.
Vogliamo un’organizzazione che rappresenti i giovani italiani, e che da essi, e da nessun altro, tragga la sua legittimazione, coinvolgendoli direttamente fin dalla costituzione.
Vogliamo un’organizzazione autonoma, ma allo stesso tempo leale al Partito Democratico. In grado di collaborare con il PD per la crescita di entrambi e di essere, allo stesso, stimolo ed avanguardia nel dibattito del Partito, capace di indicare una prospettiva più ampia.
Costruiremo l’organizzazione nella quale far crescere la prima Generazione Democratica, fatta né di ex né di post, ma capace di produrre una nuova cultura politica. Un’organizzazione che non si limiti a parlare di politiche giovanili, ma che in ogni campo delle scelte pubbliche sappia far pesare il punto di vista e i bisogni di chi è più giovane.
Costruiremo un’organizzazione giovanile che non interpreti il mondo attraverso i sondaggi, ma che stia nei luoghi nel quale il mondo si legge, in quelli dove le ragazze e i ragazzi vivono. E un’organizzazione in grado di creare essa stessa nuovi luoghi, di fornire ai giovani italiani momenti di confronto e di aggregazione, di costruire valori e visioni del mondo. Ce ne è bisogno. Perché l’Italia non può essere il paese dei vecchi. E perché la politica non diventi solo calcolo e burocrazia
Sesto Fiorentino, 7 giugno 2008
lunedì 9 giugno 2008
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1 commento:
Mi avevano parlato di caos creativo... Piano con gli slogan, ma forza con le idee ! Dobbiamo accogliere anche il sogno e il desiderio di cambiamento mondiale !
E non aspettiamo che sia il congresso del Partito Democratico (quando ci sarà) a farci parlare di valori. Altrimenti, spariamo molto prima
Andrea Marino (Montopoli, Pisa)
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