venerdì 18 luglio 2008

l'Unità su campagna legalità Pd toscano

La casa di Riina diventerà un centro giovani
Offensiva antimafia del Pd toscano: una raccolta fondi e l’invio di volontari nei campi confiscati alla criminalità
di Tommaso Galgani / Firenze

LA LEGALITÀ come «valore cardine per cui battersi», dice il segretario del Pd toscano Andrea Manciulli. Per questo il partito e la sua giovanile (Generazione democratica) lanciano una raccolta fondi per ristrutturare la casa di Totò Riina a Corleone, da poco confi-scata, per aiutare la cooperativa “Lavoro e non solo” a farne un centro di aggregazione giovanile.I fondi per il progetto, denominato “Costruiamo casa nostra”, saranno raccolti fino a novembre tramite le feste dell’Unità e la vendita di prodotti delle terre confiscate alla criminalità organizzata. Che quest’estate, in Sicilia e calabria, saranno coltivate da 450 ragazzi toscani aderenti alla campagna “LiberArci dalle spine” promossa da Regione, Arci, Libera, Cgil e Banca Etica.A tutti e 450 (tra questi molti di Generazione democratica) il segretario del Pd Walter Veltroni ha scritto una lettera in cui dipinge l’inizativa come «una sorta di straordinaria migrazione di legalità e solidarietà. Voi giovani siete testimoni di un paese che solleva la testa ed è capace di dire di no alla criminalità». Ma quest’estate sull’asse Sicilia-Toscana c’è un vero e proprio scambio di braccia: questa settimana dieci ragazzi corleonesi del circolo Arci Dialogos sono a fare i volontari alla Festa dell’Unità dei democratici di Legri. A Corleone tra l’altro alle ultime provinciali la destra ha preso l’85% dei voti: «Una situazione cui il Pd non può restare insensibile, come al fatto che lì il figlio di Riina possa camminare liberamente nelle strade». Cecilia Pezza di Generazione democratica aggiunge che «in tutte le feste del Pd sono calendarizzate le cene e le iniziative di raccolta fondi per il progetto “Costruiamo casa nostra”».Ma anche la Toscana non è immune alle infiltrazioni mafiose: il vicepresidente della Regione Federico Gelli ricorda che attualmente ci sono ben 33 beni confiscati alle mafie. Uno di questi, un casolare a Torrita d’Arbia (Siena) sottratto a un tesoriere della mafia, diventerà nei piani della Regione un centro giovanile per l’educazione alla legalità. Gelli intanto promette interventi sul fronte legalità e antidegrado in Toscana: processi civili online attraverso la cancelleria telematica della Regione (progetto esecutivo già nei tribunali di Prato e Firenze, da estendere a tutti gli altri), possibilità di distruggere le merci sequestrate agli abusivi (ora tenerle in magazzino per un anno come da legge costa troppo agli enti locali) e cambiamenti per i vigili urbani. «Avranno uniformi riconoscibili in tutta la regione, dovranno coordinarsi con le forze dell’ordine e ogni comune potrà decidere se dotarli o meno di strumenti di difesa, dissuasori e spray», spiega Gelli.



IL SEGRETARIO DI CGIL TOSCANA
Alessio Gramolati: «Grande impegno civile dei ragazzi»
di Francesca Padula

LA CGIL TOSCANA aderisce anche quest’anno al progetto “LiberArci dalle spine” promosso da Arci e Libera, che prevede la partecipazione di Regione Tosca-na, Lega Coop, Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno e Banca Etica. Un progetto che sta riscuotendo un enorme successo tra i giovani. E Alessio Gramolati, segretario generale della Cgil Toscana, esprime grande soddisfazione. «Il progetto è una delle più belle pagine dell’impegno civile scritte dai nostri giovani» racconta. «Quest’anno abbiamo avuto molte richieste di partecipazione - continua -. Avevamo predisposto un programma per 250 ragazzi e invece abbiamo ricevuto 450 domande. L’alta affluenza registrata ci ha sorpreso». Tra i partecipanti - di età compresa tra i 16 e i 24 anni- le ragazze sono numerose: quest’anno sono i 2/3. «Si tratta di un dato curioso - dice Gramolati - visto i lavori che sono chiamate a sostenere. Si tratta di lavori che non sono poi così leggeri».Il progetto non prevede solo che i ragazzi toscani vadano a lavorare nei campi confiscati alla mafia in Sicilia e Calabria, ma anche che i giovani del Sud vengano in Toscana per fare esperienza di legalità. «Non andiamo in Sicilia e Calabria per insegnare qualcosa a quei ragazzi - sostiene Gramolati - ma a scambiare esperienze sul tema della legalità». Domenica e lunedì prossimi, Gramolati sarà a Corleone insieme a Manuele Marigolli, Mario Batistini e Valter Bartolini, rispettivamente della Cgil di Prato, Firenze e Pistoia, e Maurizio Pascucci dell’Arci Toscana. Lunedì, insieme ai soci della cooperativa “Lavoro e non solo” e ai giovani volontari nei campi di “LiberarArci dalle spine”, parteciperanno all’iniziativa “Cosa vuoi per pranzo? Pane, olio e... legalità” che si svolgerà nelle case confiscate alla famiglia Provenzano e ai fratelli Ghizzaffi, nipoti di Totò Riina. Ospite d’eccezione sarà Fabio Picchi, lo chef del ristorante “Il Cibreo”, che ha scelto il menù e che coordinerà i lavori in cucina. Il 23 luglio, poi, Gramolati sarà a Legri (Calenzano) alla festa “Democratici per la legalità”. Nell’occasione cucinerà piatti a base di prodotti di “Libera Terra” con Andrea Manciulli, segretario regionale del Pd, e Patrizio Mecacci, responsabile lavoro Pd.

5 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Ho 15 anni e vorrei iscrivermi. Come faccio?

GD TOSCANA ha detto...

dove abiti?