venerdì 26 ottobre 2007

Appello dei giovani eletti all’assemblea costituente del Partito Democratico

Giovani democratici, ripartiamo dal 14 ottobre!
Appello dei giovani eletti all’assemblea costituente del Partito Democratico.
Milano, 27 Ottobre 2007

Le primarie del 14 ottobre ci consegnano un mandato impegnativo: svecchiare, modernizzare, rendere più efficiente la politica italiana. Per tutti noi, giovani eletti, questa è una responsabilità alta, un impegno che vogliamo fare nostro.

I giovani, in Italia, sono una minoranza. Nella demografia prima che nei luoghi della decisione. Questo è un limite per il paese, per la sua capacità di ritrovare finalmente una vocazione e un suo ruolo nel mondo. Una società si trasforma a partire dai suoi attori; e la società di domani si dovrà costruire assieme a coloro che ne saranno protagonisti. Per questo un partito che valorizzi i giovani è la premessa per una politica che ambisca a rinnovare se stessa e la nazione.

L’assemblea costituente nazionale, così come quelle regionali, sono composte da un numero significativo di giovani; e moltissimi sono i ragazzi che andando a votare hanno mostrato di vedere nel Partito Democratico una speranza. Questi potranno essere i primi cittadini del nuovo partito: la “generazione dell’Ulivo”, quella già messa in luce dalla stagione dei movimenti e dalle elezioni politiche, una generazione ancorata ai valori di libertà individuale, di progresso civile e di equità sociale, distante dalla politica tradizionale ma che mostra speranza verso una politica nuova. Sta emergendo una spinta etica al cambiamento, non solo delle scelte ma del costume stesso dell’agire politico, che nessuno può permettersi di ignorare. Una spinta che è la ragione stessa della nascita del Partito Democratico.

Dare voce a una generazione che vive una drammatica condizione di incertezza e precarietà, e che tuttavia non si rassegna. Non far cadere nella frustrazione e nel disinteresse un pezzo d’Italia giovane, aperto al mondo, che dimostra di volersi assumere la responsabilità di scegliere il proprio destino. Rendere il dinamismo e la creatività di questi ragazzi la base per aprire per l’Italia una nuova stagione. Questo vogliamo che sia il “senso”, la “missione” del nuovo partito.

È necessario creare subito gli spazi nei quali queste energie trovino la possibilità di esprimersi. Creare luoghi, fisici e virtuali, dove in tanti giovani e giovanissimi possano “incontrare” la politica per la prima volta, e mettere a disposizione della comunità la propria voglia di fare.
Per questo, occorre costruire al più presto l’organizzazione giovanile del Partito Democratico.

Non ci interessa un’organizzazione giovanile vecchio stampo, speculare nei modi e nella struttura al partito dei grandi. Né tanto meno ci interessa un semplice coordinamento dei giovani dirigenti del PD, che porterebbe all’impegno solo un numero ristretto di ragazzi.
Costruiremo un’organizzazione nuova per davvero.

Un’organizzazione che sia un crocevia di spazi, progetti, soggetti, all’interno dei quali ciascuno possa portare le proprie idee e il proprio contributo per il tempo e nel modo che preferisce.
Che porti la politica italiana nell’epoca di internet, facendo della rete uno spazio di scambio di idee, impegno, partecipazione interattiva.
Che sia presente nei luoghi in cui i giovani vivono, promuovendo spazi di aggregazione e di creatività e combattendo l’isolamento e la marginalità.
Che sappia trasmettere valori, contribuisca a ricostruire nel nostro paese una coscienza civile e sappia costruire progetti concreti di impegno e solidarietà.
Che sia il luogo della prima socializzazione politica, e faccia scoprire la bellezza dell’impegno per il bene comune.

Il protagonismo dei giovani non è necessario solo per il PD, è necessario per l’Italia. Per questo chiameremo, in ogni comune e in ogni collegio, le ragazze e i ragazzi che hanno contribuito al 14 Ottobre a costruire il PD. E chiederemo loro di continuare ad impegnarsi in questo progetto. Una giovane Italia riparte da qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' strano come queste parole descrivano perfettamente lo stato d' animo e la condizione sociale di migliaia di giovani da Nord a Sud.Ho passato i miei vent'anni a combattere lo status quo, a credere nella purezza delle cose, anche se molto spesso sono malate dalla radice.Ho dipinto il mondo a tinte forti, ed ora più che mai non mi voglio arrendere....Non è giusto, forse non cambieremo il mondo, ma un attimo di democrazia non possiamo negarcelo.Buon Lavoro!!!!!