Festa Democratica,arriva la «carica» dei 5mila volontari
Al lavoro, tra gli stand della Fortezza da Basso, un piccolo esercito
Al lavoro, tra gli stand della Fortezza da Basso, un piccolo esercito
L’entusiasmo delle nuove leve: «Un’occasione per costruire insieme»
di Maria Vittoria Giannotti / Firenze
FERVONO i preparativi, in casa Pd, per la prima Festa Democratica in programma alla Fortezza da Basso a partire dal 23 agosto. Per due settimane, in un tourbillon di 120 incontri, Firenze vedrà sfilare una parata di big della politica nazionale senza precedenti. E la macchina organizzativa, come conviene alle grandi occasioni, dovrà funzionare alla perfezione. Al lavoro, un esercito di 5mila volontari. Ognuno con il suo incarico, piccolo o grande che sia, da assolvere: dalla copertura dei turni agli stand, alle grandi manovre della cucina, passando per le incombenze dell'ufficio stampa. A lavorare si troveranno, fianco a fianco, adolescenti alle prese con la prima esperienza di volontariato politico - tra loro anche quattordicenni, nati nell'era Berlusconi - e veterani, ognuno con la sua esperienza, magari di segno diverso. Il nuovo popolo della sinistra. Tutti insieme, per la prima volta, anche fuori dai palazzi. Un'esperienza che si preannuncia elettrizzante, soprattutto per le nuove leve che animeranno lo stand di Generazione Democratica, quello dell'organizzazione giovanile.L’atmosfera della vigilia è elettrica. «Tutti i militanti coinvolti - spiega Marco Gamannossi, 25 anni, segretario del Pd di Scandicci, che insieme ad altri gestirà un ristorante pizzeria, portando l’esperienza, ormai decennale, delle affollate feste scandiccesi - percepiscono l'importanza di un evento di questa portata, che capita una volta ogni trent'anni». Non c’è spazio per le polemiche. «Sicuramente il partito dovrà riuscire a trovare maggiore compattezza sia a livello di immagine che di sostanza e questa è l’occasione giusta per contaminare in modo costruttivo esperienze diverse». Dello stesso avviso, anche Enrico Minelli vice coordinatore comunale del Pd di Bagno a Ripoli, che in passato ha militato tre le fila dei giovani della Margherita e che, tra gli altri impegni, è occupato nei preparativi di una festa, il 6 settembre. «Nel settore giovanile - spiega - le tensioni e le polemiche si avvertono meno. Il clima è sereno, noi prima di tutto ci sentiamo Democratici».Tra gli entusiasti, c’è anche anche Corinna Pugi, 17 anni, onoratissima del suo incarico di relatrice, per un giorno, al convegno su Bruno Trentin, previsto il giorno dell’apertura. «La politica mi appassiona e mi piace partecipare attivamente». Alla faccia del tanto deprecato disimpegno giovanile.
di Maria Vittoria Giannotti / Firenze
FERVONO i preparativi, in casa Pd, per la prima Festa Democratica in programma alla Fortezza da Basso a partire dal 23 agosto. Per due settimane, in un tourbillon di 120 incontri, Firenze vedrà sfilare una parata di big della politica nazionale senza precedenti. E la macchina organizzativa, come conviene alle grandi occasioni, dovrà funzionare alla perfezione. Al lavoro, un esercito di 5mila volontari. Ognuno con il suo incarico, piccolo o grande che sia, da assolvere: dalla copertura dei turni agli stand, alle grandi manovre della cucina, passando per le incombenze dell'ufficio stampa. A lavorare si troveranno, fianco a fianco, adolescenti alle prese con la prima esperienza di volontariato politico - tra loro anche quattordicenni, nati nell'era Berlusconi - e veterani, ognuno con la sua esperienza, magari di segno diverso. Il nuovo popolo della sinistra. Tutti insieme, per la prima volta, anche fuori dai palazzi. Un'esperienza che si preannuncia elettrizzante, soprattutto per le nuove leve che animeranno lo stand di Generazione Democratica, quello dell'organizzazione giovanile.L’atmosfera della vigilia è elettrica. «Tutti i militanti coinvolti - spiega Marco Gamannossi, 25 anni, segretario del Pd di Scandicci, che insieme ad altri gestirà un ristorante pizzeria, portando l’esperienza, ormai decennale, delle affollate feste scandiccesi - percepiscono l'importanza di un evento di questa portata, che capita una volta ogni trent'anni». Non c’è spazio per le polemiche. «Sicuramente il partito dovrà riuscire a trovare maggiore compattezza sia a livello di immagine che di sostanza e questa è l’occasione giusta per contaminare in modo costruttivo esperienze diverse». Dello stesso avviso, anche Enrico Minelli vice coordinatore comunale del Pd di Bagno a Ripoli, che in passato ha militato tre le fila dei giovani della Margherita e che, tra gli altri impegni, è occupato nei preparativi di una festa, il 6 settembre. «Nel settore giovanile - spiega - le tensioni e le polemiche si avvertono meno. Il clima è sereno, noi prima di tutto ci sentiamo Democratici».Tra gli entusiasti, c’è anche anche Corinna Pugi, 17 anni, onoratissima del suo incarico di relatrice, per un giorno, al convegno su Bruno Trentin, previsto il giorno dell’apertura. «La politica mi appassiona e mi piace partecipare attivamente». Alla faccia del tanto deprecato disimpegno giovanile.
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