giovedì 14 agosto 2008

Ultima parte di diario dalla Calabria.

Pentedattilo, Melito di Porto Salvo (RC). 10 agosto 2008 – Ultima domenica per il secondo campo di lavoro calabrese.
Stamattina ci siamo svegliati “tardi” intorno alle 9.00, siamo andati al mare con Pino e la sua famiglia. Pino è un signore qui di Pentedattilo che da una mano all’associazione mentre sua moglie fa la cuoca all’ostello, cucinando divinamente.
Il mare è bello ma è caldo, abbiamo dovuto comprare due ombrelloni, nel viaggio però Pino ha forato e così Niccolò e Carlo l’hanno aiutato a sostituire la ruota.
Arrivati al mare subito un bel bagno e dopo 3-4 ore in spiaggia verso le ore 16.30 siamo andati via.
Oggi a Pentedattilo era un giorno di festa, si celebravano i 50 anni dall’incoronazione del ritratto della Madonna di Porto Salvo.
Forse anche per “celebrare” degnamente la festa da stamani è ritornata l’acqua in paese, per ora in ostello non è ancora utilizzabile per via della bassa pressione ma da domani la cosa dovrebbe tornare alla normalità.
Tornando alle celebrazioni della Festa, alle 18.00 è partita una piccola processione dalla chiesa del paese vecchio per l’anfiteatro dove veniva celebrata la Messa.
Alla processione, oltre a tanta gente arrivata da Melito e dai comuni vicini, era presente anche la banda di Riace.
La cerimonia ci ha lasciato un po’ diciamo “perplessi”. In questi casi infatti si percepisce poco il confine fra la liturgia e il folclore o credenze popolari.
Certo anche queste cose sono importanti, sono momenti in cui si ha la possibilità di conoscere peculiarità particolari del mondo calabrese che è ricco di sfaccettature interessanti.
Dopo cena esibizione di un gruppo musicale con canti e balli popolari con i costumi locali, una serata carina conclusa dai fuochi d’artificio.



Pentedattilo, Melito di Porto Salvo (RC). 11-12 agosto 2008 – La partenza è ormai prossima. Lunedì mattina Carlo, Claire e Marco sono andati con Pino a fare un giro nel borgo vecchio, l’idea era di andare a lavorare ma ci siamo svegliati tutti tardi ed era inutile andare a lavoro dovendo essere all’ostello per le 11.30.
Abbiamo avuto però la possibilità di visitare bene il piccolo borgo vecchio salendo su fino in cima alla rocca dove ci sono i ruderi del castello della Famiglia Alberti, da lì il panorama è davvero bello!
Nel pomeriggio, tardo pomeriggio, abbiamo avuto l’ultimo incontro in programma per il Campo con lo scrittore Maurizio Marino e alcuni rappresentanti del Forum del terzo settore del Comune di Melito, ovvero la Presidente della Coop. Rinascita e un Socio della stessa e due rappresentanti di un neonato circolo culturale di Melito.
L’incontro è stato interessante, conoscere che anche a Melito si cerca di fare qualcosa per rilanciare la cultura in una terra ricchissima di storia è davvero bello.
L’idea è che in un prossimo futuro nell’attività stessa del Circolo possa rientrare anche la promozione dei Campi di Lavoro sui terreni confiscati alla ‘ndrangheta con la speranza che anche ragazzi e ragazze calabresi si “sporchino” le mani con queste terre riscattate dal crimine organizzato.
La sera dopo cena siamo scesi a Melito per mangiarci una bella granita, la migliore è senz’altro alla fragola con la panna montata.
Passeggiando per il lungomare Beppe Toscano dell’Associazione Propentedattilo ci diceva come Melito sia stato per due volte il punto di approdo per Giuseppe Garibaldi e le sue truppe di volontari che si battevano per la riunificazione dell’Italia! Infatti sul lungomare si sta costruendo un monumento celebrativo dei due sbarchi.

Martedì mattina il dispiacere di partire era quasi superiore alla stanchezza… Dopo la colazione abbiamo iniziato a rimettere in ordine ed a pulire l’ostello, le camere e la cucina, operazione conclusa dopo pranzo.
Alle 15.00, dopo aver salutato Roberta che ci ha cucinato piatti buonissimi per tutte e 2 le settimane, siamo partiti con Sandro alla volta di Melito per prendere il treno per Reggio Calabria.
Arrivati a Reggio abbiamo lasciato i bagagli alla sede dell’ARCI dove ci aspettava Beppe Fanti, avendo il treno alle 20.30 abbiamo fatto un giretto per il centro, Claire e Marco essendo arrivati dopo ne hanno approfittato per andare ad ammirare i Bronzi di Riace al Museo sulla Magna Grecia.
Tornati all’ARCI abbiamo salutato Beppe Fanti e ci siamo avviati alla stazione.
Il treno è partito puntuale ma a Villa San Giovanni è stato fermo circa 40 minuti, un ritardo che si è portato fino a Firenze Campo di Marte.

Salendo verso casa veniva da riflettere, in un certo senso abbiamo percorso nei due sensi il viaggio fatto da Garibaldi e dalle sue truppe per unire l’Italia. Forse di questo ha davvero bisogno il nostro paese, di quella cosiddetta “solidarietà nazionale” che non dipinga il meridione come un peso, come una terra persa ormai in mano alle mafie ma come una risorsa importantissima per il nostro paese, una terra che si deve riscattare dal giogo e dall’oppressione della mafia, speriamo di aver contribuito a questo. Anzi, ne siamo certi.

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