venerdì 29 giugno 2007

la Sinistra Giovanile aderisce al referendum

La Sinistra Giovanile Toscana a sostegno del referendum sulla legge elettorale
Mecacci “Un quadro politico più semplice è un bisogno delle giovani generazioni”
Firenze, 28 giugno 2007
La Sinistra Giovanile Toscana interviene sulla raccolta di firme per il referendum per una nuova legge elettorale.

"Una politica più semplice e leggibile, una politica in grado di decidere e di aprirsi al contributo dei giovani. Queste sono le istanze che vengono dal mondo giovanile e che noi mettiamo al centro della campagna referendaria" - dice il segretario regionale della Sinistra Giovanile, Patrizio Mecacci.

"Aderiamo convintamente al referendum per spronare il Parlamento ad andare avanti sulla strada delle riforme istituzionali, che per noi devono guardare anche ad alcuni aspetti specifici: l’abbassamento dell’età di voto per il Senato e dell’età di eleggibilità in entrambi i rami del parlamento, l’introduzione del diritto di voto a 16 anni per le elezioni amministrative, il superamento del bicameralismo perfetto ed il rafforzamento dei poteri del governo, l’introduzione di strumenti che favoriscano l’elezione di giovani in Parlamento ed infine un intervento forte per la riforma delle politica, fondato sulla riduzione dei costi, sulla legalità, sulla responsabilità politica ed etica degli eletti di fronte agli elettori" conclude Mecacci.
Da l'Unità di oggi, Marco Filippeschi intervistato da Vladimiro Frulletti

«...chi sta con Veltroni, chi crede nel suo progetto di riforma della politica deve andare a firmare i referendum. Lo dico a tutti i Ds, adesso che ha aderito ufficialmente anche la Sinistra Giovanile, un fatto nuovo e importante, mettiamoci in sintonia con i cittadini che giustamente di questa proliferazione di partitini non ne possono più. Non diamo l’idea di essere arroccati o rischiamo di svuotare il progetto di Veltroni, prigionieri di una politica che non sa o non vuole decidere mai»

1 commento:

Anonimo ha detto...

Semplificare la politica non vuol dire appiattirla. Aderire a questo referendum vuol dire sostanzialmente questo: appiattire la scena politica italiana credendo di risolvere i suoi problemi semplicemente cambiando le regole del gioco a favore di due grossi partiti (mi immagino quali...).

Secondo me è un gorsso errore il credere che i problemi politici si risolvano così. Mi ircorda molto leggi elettorali del passato, tipo la legge Acerbo. Ma non voglio entrare nei dettagli. Dico solo che è tipico delle nostre mentalità: fra il passare da una legge elettorale pessima (Calderoli) ad una a due partiti (ingorando che l'Italia NON è bipartitica, FATEVENE UNA RAGIONE), non ci mettiamo neanche un secondo. Mi dispiace che abbiate aderito.