mercoledì 27 gennaio 2010

Senza l’elemosina di Brunetta.


I Giovani Democratici Toscani reagiscono a Brunetta e alla sua proposta di legge che prevede di dare ai giovani una somma di 500 euro al mese prelevata dalle pensioni.

La cosiddetta “legge anti-bamboccioni” che in questi giorni sta dando adito a molte discussioni, ha infatti mobilitato anche i giovani democratici toscani che, venerdì 29 e sabato 30 gennaio, allestiranno punti di volantinaggio e di distribuzione di banconote di cartone con la faccia di Brunetta, davanti alle scuole, alle università e ai luoghi di aggregazione giovanile. A distribuire le banconote anche i militanti senior del Partito Democratico.

Il nome dell’iniziativa è S. B. Day, che con la lettura toscana diventa un ironico “Si Brunetta Dai”.

“Sul retro delle banconote- spiega Patrizio Mecacci, segretario regionale dei GD- presenteremo alcune proposte per le prossime elezioni regionali. Brunetta pensa che una paghetta basti a soddisfare le esigenze dei giovani italiani, e cerca di contrapporre tra di loro pezzi di società che hanno gli stessi problemi. Noi rifiutiamo lo scontro tra le generazioni: vogliamo essere i protagonisti del nostro presente, e non gli assistiti di un modello sociale incapace di dare risposte moderne. L’assenza di ammortizzatori sociali adatti al nuovo mercato del lavoro pesa in maniera drammatica sulla nostra generazione. Servono forti investimenti per liberare le energie giovanili, soprattutto attraverso la formazione e la conoscenza, in tutti i settori: dall’infanzia al lavoro, dall’impresa allo studio, per tutta la vita. Abbiamo bisogno di fondi per favorire nuove politiche degli affitti a basso costo, e per stimolare la mobilità abitativa. E per combattere la fuga dei cervelli dobbiamo investire nella ricerca, e promuovere chi decide di tornare in Toscana dopo aver studiato all’estero, nei migliori atenei del mondo. Altro che l’elemosina di Brunetta.”


La Toscana Avanti Tutta. Uscire fuori di casa per non uscire fuori di testa.

“Occorre ridare un futuro ai giovani. Qui, in Toscana. Se decidono di andare all’estero, non deve essere una “fuga di cervelli” ma una decisione consapevole, sapendo che esiste un contesto amico di partenza a cui possono far ritorno per capitalizzare ciò che hanno imparato altrove. Se decidono di investire in un talento o in una idea, la Regione deve dare loro gli strumenti e la possibilità concreta di farlo – in autonomia”.

Tra le proposte per raggiungere l’obiettivo di far scendere da 32 a 25 anni l’età media in cui si lascia la famiglia di origine:

- Fondo di rotazione per l’autonomia dei giovani, con mix tra finanziamento regionale e privato fino alla maggiore età o il termine degli studi, prevedendo poi una rimborsabilità nel tempo del finanziamento ricevuto;

- Istituzione del debito d’onore regionale per gli studi universitari o professionali restituibile entro 10 anni dall’inizio dell’attività lavorativa;

- Formazione sia per giovani con rapporti di lavoro precari, sia per sfruttare i periodi di mancata occupazione come investimento su se stessi;

- Sostegno al diritto allo studio sotto forma di contributo all’affitto per studenti fuori sede (es. 200€ al mese per tre anni a chi ha un regolare contratto di locazione ed età compresa tra i 19-25 anni);

- Servizio civile professionalizzante e integrato al processo di formazione teso a “favorire il legame con la Toscana” (sfruttando la Legge regionale esistente ed il relativo finanziamento aggiuntivo) con progetti adeguati in campo universitario, culturale, assistenziale, ambientale, e prevedendo ulteriori forme di sostegno.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Roy ha detto...

First time reading this thanks for sharing